Sono emerse parecchie cose dal match di Champions League contro lo Schalke 04, è risultato evidente come il nostro gioco potrebbe giovare di un cambio di registro se solo si prendessero in considerazione alcune varianti.
Oggi mi siedo in panchina e faccio Wenger, umilmente. Ne ho voglia, tanta, perché dopo la serata di Gelsenkirchen mi sono apparse lampanti alcuni situazioni tattiche, quello che va e quello che non va.
Parto dalla zona offensiva: Walcott (come tra l’altro detto in più d’una occasione dallo stesso Wenger) dovrebbe giocare da prima punta, al posto di Giroud. Lo dico con molta franchezza e con il giusto rispetto: il francese, ad oggi, non può essere la nostra prima punta in quel contesto di gioco. Servirebbe cento volte di più il buon “vecchio” Toni.
In Germania come a Manchester non ha fatto rifiatare, nei momenti di pressione, la squadra, perdendo sempre e comunque qualunque pallone lanciato verso di lui. Lento, impacciato, con al momento un solo piede, che nell’azione dell’1-0 di Theo s’è guadagnato un posto nella top ten del Pippero. Non me ne voglia il buon Giroud, un ragazzo di cui ho scritto anche bene lodandone cuore e grinta, e dove a tratti m’aveva anche rubato l’occhio. Spero vivamente che questo ragazzo mi possa smentire nel più breve tempo possibile ma al momento, fossi Wenger, punterei dritto su Theo, contratto o non contratto. E visto che ci sono cucio al discorso zona offensiva l’altro mio cruccio: perché non si fa giocare Podolski a destra?
Mettiamola così. In questa prima parte di stagione abbiamo avuto il piacere e la sorpresa di vedere i nostri terzini come autentica rivelazione, una fase che, con Gibbs e Jenkinson, ha dato frutti enormi, costruendo molti degli ottimi risultati conseguiti. Sarà un caso ma da quando entrambi mancano abbiamo decisamente calato il numero di affondi sugli esterni, i cross dal fondo e la capacita di corsa che ha limitato precedentemente le folate avversarie. Il rientro di Sagna, sulla destra, ha portato ulteriore esperienza e qualità ma sulla sinistra, avendo insistito con Santos per 3 partite e con Vermaelen per il match di Champions, abbiamo consentito agli avversari di spingere e avere spesso la meglio.
Detto questo ed in considerazione che al momento Wenger dovrebbe mettere Sagna a sinistra e Jenkinson a destra (fino al rientro di Gibbs), credo che con il nostro schema di gioco bastano e avanzano i terzini per spingere sulla fascia e andare al cross dal fondo, mentre le due cosiddette “ali” dovrebbero avere a disposizione il proprio piede per convergere verso il centro dell’area e avere a disposizione: a) la possibilità di passaggio al terzino che aggira la difesa; b) la conclusione direttamente in porta; c) il dialogo con i nostri centrocampisti sulla linea dei 20/25 metri. Questo, invece e di conseguenza, non avviene mai.
Ecco perché vedere Podolski a destra è una roba che mi incuriosisce non poco.
Ora, non so chi potrebbe giocare sull’out di sinistra, ma una possibilità dal primo minuto ad Arshavin io la darei tutta la vita, soprattutto adesso che sembra essere tornato quantomeno presente.
Ultimo capitolo formazione dedicato al Capitano. E’ un momento decisamente no, e sono certo che passerà. Ma ad oggi sarebbe cosa buona e giusta offrirgli uno stop, un momento per ricaricare le batterie, un motivo per prendere una pausa e tornare più forte di prima. Mertesacker titolare inamovibile con il Koscielny della Veltins Arena la coppia che al momento mi offre maggiori garanzie.
Tra le cose che mi sono davvero piaciute dalla serata di Champions è l’aver visto quando diventiamo davvero belli e soprattutto micidiali: dopo essere andati in vantaggio. Questa squadra, a differenza delle stagioni passate e per le diverse caratteristiche che hanno oggi i sostituti delle discusse partenze eccellenti, ha una fisionomia ed una tipologia di gioco che nel momento in cui recupera palla ed il risultato è favorevole diventa letale. Basta passaggi in orizzontale per “addormentare” l’avversario, ma palloni in verticale che consentono in 3/4 tocchi di andare alla conclusione.
Questo è indubbiamente dovuto dal diverso aspetto tattico proposto nella fase senza palla, dove Arteta diventa di fatto l’avanzato terzo centrale e gli esterni d’attacco consentono ai terzini di raddoppiare sistematicamente l’uomo di propria competenza, non a caso la miglior difesa della Premier League è proprio la nostra.
Recuperata la sfera e con la capacità tecnica di Cazorla è un attimo diventare pericolosi, andare subito in profondità, creare quella superiorità numerica che in stagione ha fatto più volta la differenza.
Dove abbiamo sofferto? Nei campi in cui siamo andati sotto, in casa con il Chelsea compreso, e dove gli altri hanno parcheggiato l’autobus in piena area di rigore. Ne ha risentito la manovra e ne ha risentito soprattutto il nostro ritmo, abituato a velocità ben più maggiori. E’ una croce e delizia che ci porteremo dietro per tutta la stagione, la nostra bravura sarà quella di farne tesoro e sfruttare le frecce a nostra disposizione, magari con Walcott centravanti.